Le vie per monetizzare una newsletter sono esattamente le stesse di quelle per monetizzare un canale YouTube, ma siccome le newsletter sono meno popolari la gente non ci pensa e le percepisce come innovative.
Non sono espertissimo di Youtube, ma credo non sia possibile mettere un paywall su determinati contenuti, o sbaglio? Però sì, tendenzialmente le vie per monetizzare sono applicabili anche ad altre piattaforme.
Solo che per le newsletter è molto più difficile, perché l'audience italiana non è ancora "abituata".
YouTube ha da tempo inserito le iscrizioni al canale per i contenuti premium: non ho mai indagato approfonditamente, ma sono quasi sicuro che queste prevedano anche video solo per gli iscritti. Chiaramente mamma Google ha voluto far rientrare in casa i soldi che vedeva andare su altre piattaforme come Patreon o Buy Me a Coffee. Che poi sono le stesse a cui si sono sempre rivolti altri content creator come podcaster, musicisti o disegnatori. Per questo Substack (e Ghost, Behive, ecc.) hanno introdotto direttamente il modello di abbonamento nella loro piattaforma. È esattamente come dici tu: per le newsletter è un mercato nuovo. Ma i modi per monetizzare sono gli stessi ovunque. Che poi è anche il motivo per cui Substack si sta tramutando in una piattaforma video/audio/social cercando di catturare tutti i tipi di crearor. Con comprensibile rabbia di chi era venuto qui solo per leggere e scrivere, e non osservare le stesse dinamiche delle altre piattaforme.
Ti faccio una domanda che potrebbe essere poco o tanto legata all'argomento principale che hai trattato oggi: come mai hai riaperto i commenti a tutti in questo numero?
Al momento ancora è presto per tirare già le somme, ma vedo che le iscrizioni hanno ripreso ad un ritmo più sostenuto rispetto alle settimane precedenti.
Questo numero vale davvero oro. E trovarmi poi citato è stata una sorpresa enorme, grazie davvero <3
:)
grazie per tutti gli spunti ma soprattutto per l'ultimo. le alternative a Substack.
Figurati!
Le vie per monetizzare una newsletter sono esattamente le stesse di quelle per monetizzare un canale YouTube, ma siccome le newsletter sono meno popolari la gente non ci pensa e le percepisce come innovative.
Non sono espertissimo di Youtube, ma credo non sia possibile mettere un paywall su determinati contenuti, o sbaglio? Però sì, tendenzialmente le vie per monetizzare sono applicabili anche ad altre piattaforme.
Solo che per le newsletter è molto più difficile, perché l'audience italiana non è ancora "abituata".
YouTube ha da tempo inserito le iscrizioni al canale per i contenuti premium: non ho mai indagato approfonditamente, ma sono quasi sicuro che queste prevedano anche video solo per gli iscritti. Chiaramente mamma Google ha voluto far rientrare in casa i soldi che vedeva andare su altre piattaforme come Patreon o Buy Me a Coffee. Che poi sono le stesse a cui si sono sempre rivolti altri content creator come podcaster, musicisti o disegnatori. Per questo Substack (e Ghost, Behive, ecc.) hanno introdotto direttamente il modello di abbonamento nella loro piattaforma. È esattamente come dici tu: per le newsletter è un mercato nuovo. Ma i modi per monetizzare sono gli stessi ovunque. Che poi è anche il motivo per cui Substack si sta tramutando in una piattaforma video/audio/social cercando di catturare tutti i tipi di crearor. Con comprensibile rabbia di chi era venuto qui solo per leggere e scrivere, e non osservare le stesse dinamiche delle altre piattaforme.
Grazie, contenuto impegnativo ma informazioni molto interessanti.
:)
Ciao Antonio!
Ti faccio una domanda che potrebbe essere poco o tanto legata all'argomento principale che hai trattato oggi: come mai hai riaperto i commenti a tutti in questo numero?
Il mio percorso è sempre fatto di test, test e test :)
E cosa hai capito dal test? Se si può dire
Al momento ancora è presto per tirare già le somme, ma vedo che le iscrizioni hanno ripreso ad un ritmo più sostenuto rispetto alle settimane precedenti.