Carissime e carissimi,
Con quest’ultima mia, vi saluto e vi auguro un sereno Natale ed uno scoppiettante 2023.
Ci ribecchiamo su questi schermi a Gennaio. E se hai voglia di fare qualche lettura stimolante o vuoi scoprire un nuovo tool durante la pausa, lo puoi fare acquistando il mio cervello digitale.
Al suo interno ci sono quasi tutte le segnalazioni sulla newsletter: articoli evergreen, long read, how-tos e centinaia di strumenti di produttività, ecommerce e marketing, community management, planning, scheduling, web3, design, social media e no code (con anche una sezione dedicata al mondo delle newsletter).
Beh, lo trovi qui:
Parliamo di oltre 1100 voci, selezionate accuratamente dal sottoscritto. Le risorse sono categorizzate in un comodo foglio di Airtable, filtrabile a vostro piacimento. Insomma, c’è di che restare occupati durante le vacanze (e oltre).
Se ti hanno inoltrato questa email (ed hanno fatto bene), puoi iscriverti qui sotto:
A presto,
Antonio
Sì, l’ennesima newsletter su ChatGPT & co. Ne hanno parlato anche i muri. E tutti ci hanno dimostrato cosa è in grado di fare: può scrivere saggi, sceneggiature di film horror, copy accattivanti e ancora brief, post social, 150 articoli di blog in pochi minuti e pure musica originale o (terribili) dad jokes.
Allo stesso tempo, però, c'è molta disinformazione e molte false aspettative, soprattutto sull’impatto che l’IA andrà ad avere sul mondo del lavoro e sulla creatività.
Partiamo col chiederci, l’intelligenza artificiale è davvero intelligente? La risposta breve è ovviamente sì, molto. Ma come tutti i sistemi di apprendimento automatico, è un modello statistico. Non imparano la logica, ma le probabilità derivanti dai loro dati di addestramento e sputano informazioni che statisticamente possano corrispondere all’output richiesto, senza però capirlo realmente.
Questo comporta che i risultati non siano mai del tutto attendibili, e che non abbiano completa relazione con la realtà, ma ce l’hanno solo i dati su cui sono stati addestrati. Nel migliore dei casi, l’output è corretto, ma quando le cose diventano più specifiche, la situazione cambia radicalmente. Non è un caso che il popolare sito per programmatori Stack Overflow abbia bandito gli snippet di codice prodotti con GPT-3 visto che la maggior parte di essi presenta numerosi bug. E anche quando si tratta di generare delle immagini particolarmente complesse, incontra qualche difficoltà.
Fondamentalmente, quello che fa l’IA è automatizzare la ricerca delle fonti e la sua interpolazione, non c’è una reale creazione di contenuti. Insomma, prevedere ondate di licenziamenti e perdite di lavoro non ha senso. Ha più senso, invece, aspettarsi strumenti che integreranno il lavoro quotidiano di grafici e scrittori in modi entusiasmanti. Più pragmatismo, e meno hype. Infatti, è ancora necessario che un essere umano fornisca istruzioni e controlli qualità e coerenza dei risultati. L'intelligenza artificiale potrebbe invece, in un futuro molto prossimo, aumentare e potenziare la creatività delle persone, permettendo loro di andare sempre più veloci nel loro lavoro e nei pensieri, grazie alle grandi capacità di elaborazione e accesso a una mole di dati gargantuesca, che consentirà così di scalare la produzione di contenuti.
Ci sono un altro paio di aspetti da tenere in considerazione, piuttosto.
La chiave del successo della content creation è sempre stata duplice: creare contenuti di valore in grado di attrarre un pubblico interessato e promuovere questi contenuti attraverso un'efficace strategia di distribuzione. Com’è normale che sia, più i brand si troveranno a competere sullo stesso segmento di utenza, più dovranno raddoppiare gli sforzi nella produzione e distribuzione dei propri contenuti nella speranza di intrigare il maggior numero di consumatori. Se analizziamo le risorse degli attori in campo, notiamo che sono state fino ad ora limitate, sia da una parte che dall'altra: i consumatori hanno sempre avuto un’attenzione modesta mentre i brand hanno avuto una capacità di produzione di contenuti limitata.
Ma se a questa equazione aggiungiamo strumenti come GPT-3, DALL-E 2 o Stable Diffusion, tutto cambia: improvvisamente, le aziende hanno la possibilità di beneficiare di maggiori risorse, potenzialmente infinite, mentre gli utenti resteranno sempre limitati nella loro attenzione.
Ecco quindi una delle conseguenze più temibili della diffusione dell’IA generativa: il frastuono informativo, o infobesity, che renderà inevitabilmente le persone ancora più stanche di quanto non siano già (e qui torno al tema principale della settimana scorsa, ossia del perché strumenti curatoriali, come le newsletter, saranno ancora molto importanti).
Altro problema, di cui pochi parlano, essendo meno misurabile e palpabile, è quello dell'attendibilità e della serietà delle informazioni che vengono condivise.
Siamo già in grado di creare confusione manipolando e travisando fatti reali (consapevolmente o no). Immaginiamo, con l’entrata in scena dell'intelligenza artificiale, come la situazione possa degenerare ulteriormente, dal momento che l’IA si nutre dei dati che le vengono dati, il più delle volte disponibili online e che molte delle informazioni accessibili oggi sul web sono false o tendenziose. Se è già difficile per un essere umano distinguere tra vero e falso, un'intelligenza artificiale rischia di non porsi nemmeno il problema se non è addestrata a farlo. Quindi il rischio che si propaghino informazioni di bassa qualità è tangibile.
Questo è il pensiero di Chris Tweten:
È importante notare che mentre gran parte di questo contenuto è mediocre, i copywriter “artificiali” non sono intrinsecamente inferiori; infatti, gli strumenti di intelligenza artificiale possono essere utilizzati per generare contenuti indistinguibili dall'output umano. Ma mentre i contenuti generati dall'intelligenza artificiale sono in genere grammaticalmente corretti, i copywriter di intelligenza artificiale non sono sempre accurati nella ricerca dei fatti e delle fonti, aumentando la diffusione di disinformazione o notizie false.
Morale della favola: l'IA generativa, non sarà qualcosa che sostituirà gli esseri umani, ma qualcosa che darà loro dei superpoteri. Adattarsi a questi nuovi superpoteri sarà un lungo e difficile processo, ma così com’è stato con l'avvento delle automobili, dei robot e degli smartphone, credo che ne beneficeranno più o meno quasi tutti.
Occorre, più che altro, tenere d’occhio gli effetti negativi e meno visibili che potrebbe avere questa abbondanza di strumenti sul lungo periodo. Su di noi, e sul mondo intero.
📰 News
La Comunità Europea ha organizzato un evento nel Metaverso da € 387.000 e non si è presentato quasi nessuno.
Il britannico Ammaar Reshi ha pubblicato un libro per bambini intitolato Alice and Sparkle, realizzato in un weekend con ChatGPT per il testo e Midjourney per le illustrazioni. Ovviamente, ciò non ha mancato di suscitare polemiche, soprattutto illustratori e grafici.
L'app per l'editing di foto Lensa è in circolazione dal 2018, ma solo nelle ultime settimane è salita al primo posto nell'App Store grazie alla sua nuova funzione di avatar magici basata su intelligenza artificiale, che è in grado di creare ritratti molto accattivanti, ma che presenta qualche problema di sessismo.
Interessante reportage sull'onda coreana che sta invadendo (culturalmente parlando) l’Occidente. Solo fino a 10 anni fa la cultura coreana veniva consumata soprattutto dai fan dei K-drama, in forum poco conosciuti. Ma da Gangnam Style fino ad arrivare a BTS e Squid Game, tutto ciò che arriva dal paese asiatico diventa un successo commerciale.
💡 Learn
Parliamo di carriera: meglio essere generalisti o specialisti?
Cosa dobbiamo aspettarci dalla Cina? Scopritelo grazie alla sempre favolosa newsletter di
.Visto che siamo in tema, le 100 startup di IA più promettenti del 2022.
Influencer, content creator, blogger e vlogger indirizzano il traffico verso i diversi social, ma la maggior parte di essi non è compensata a dovere dalle piattaforme, che anzi traggono profitto dal loro lavoro o dagli output artistici che producono. Quale potrebbe essere invece un modello di economia culturale digitale alternativo?
📈 Trends | Stats
Lo so che ti piacciono i Trend Report. Qui c’è una collezione per tutto il 2023, e per tutti i gusti. Dal web3 al marketing, passando per design ed ecommerce.
State of European Tech 2022. L’overview definitiva sulla scena startup europea.
Le ricerche più ricercate su Google nel 2022, che mi ha fatto scoprire che gli italiani hanno una fissazione con la benzina e con Pioli is on fire.
Tre link che non puoi proprio lasciarti sfuggire: i migliori meme del 2022, 20 fotografie sul cambiamento climatico che fanno paura e le 100 più importanti innovazioni scientifiche di quest’anno.
⚒️ Tools
Readwise Read
C’è questa nuova app (che poi non è nuova ma ha subito un pesante redesign recentemente) che potrebbe sostituire presto Pocket e Raindrop per tutti i miei link e appunti. Tra l’altro legge anche gli RSS e le newsletter. Molto, molto interessante. Altra soluzione simile: Matter.
Kapsule
Registra un videomessaggio e recapitalo a te stesso (o a un tuo familiare) fra mesi, anni o addirittura decenni.
Curations
Una raccolta curatoriale che elenca altri bellissimi siti curatoriali. Una curation-inception, insomma.
Fake You
Converti testo in formato audio e con la voce del tuo personaggio preferito (se posso suggerire, quella di Morgan Freeman è spettacolare). Soluzione simile: Resemble.ai
Montaigne
Se volete un blog ma avete zero sbatti di strumenti troppo complicati, allora usate questo che ne crea uno direttamente dalle Note dell’iPhone.