Ciao, come stai?
Io, al momento, non ho un tetto, sto alloggiando in un b&b e non vedo l’ora che la ristrutturazione della nuova casa arrivi alla conclusione. Perdona quindi eventuali refusi, nefandezze grammaticali e di sintassi. Questa newsletter è stata scritta nei pochissimi ritagli di tempo e senza un vero e proprio proofreading.
Comunque, nelle ultime settimane s’è fatto un gran parlare di intelligenza artificiale generativa, di DALL-E 2, di GPT-3, di Stable Diffusion, ma in pochi si sono posti delle domande delle conseguenze di tutti questi media sintetici. Insomma, esisteranno ancora i lavori creativi?
La mia risposta breve? Sì.
Segui il mio ragionamento.
Se solo 5 mesi fa qualcuno mi avesse detto che nei prossimi 50 anni avremmo visto intelligenze artificiali pareggiare il livello di creatività di un essere umano, avrei risposto con un fragoroso vaffa.
Oggi invece, seppur con fortune alterne, le macchine sono programmate per creare o disegnare qualsiasi cosa tu chieda loro di fare, e già questa è di per sé una rivoluzione da lasciare tutti a bocca aperta. Certo, potremmo concentrarci anche sulle imperfezioni, ma tieni presente che, in appena un anno, siamo passati da una sedia a forma di avocado che anche un bambino avrebbe potuto disegnare (con DALLE-1), a illustrazioni impressionanti, degne di un artista professionista come quelle generate da Stable Diffusion.
Se vuoi generare un’immagine simile questo è il prompt: walking on the starlight,dreamy ultra wide shot, atmospheric, hyper realistic, epic composition, cinematic, octane render, artstation landscape vista photography by Carr Clifton & Galen Rowell, 16K resolution, Landscape veduta photo by Dustin Lefevre & tdraw, detailed landscape painting by Ivan Shishkin, DeviantArt, Flickr, rendered in Enscape, Miyazaki, Nausicaa Ghibli, Breath of The Wild, 4k detailed post processing, artstation, rendering by octane, unreal engine –iw 10 –ar 9:16.
Nel corso dell’ultimo anno c'è stata un'esplosione di applicazioni: come DALL E 2, Midjourney e la già citata Stable Diffusion (la quale ha da poco raggiunto una valutazione di 1 miliardo di dollari) che hanno introdotto un nuovo modo di concepire la creazione di contenuti visivi. Un altro player decisamente innovativo è RunwayML, che svolge molti dei compiti che editor e videomaker esperti hanno impiegato anni per perfezionare.
Un dettaglio importante di questi modelli è che migliorano costantemente grazie all’apprendimento automatico. Infatti, addestrare il modello (o algoritmo) con più dati possibile, contribuirà a generare risultati sempre migliori. Ecco perché il suo progresso è così veloce ed ecco perché possiamo dire di essere solo all’inizio di questa rivoluzione.
Una rivoluzione già vista in passato: la tecnologia è costantemente migliorata automatizzando i lavori manuali. Quelli ripetitivi o che comportano un sforzo fisico sono stati via via effettuati da macchine addestrate dall’uomo. Ma ora ci troviamo di fronte ad un cambio di paradigma epocale: è la prima volta che gli esseri umani sono stati in grado di creare una macchina che generi un qualsiasi tipo di contenuto creativo da zero.
Che implicazioni avrà questo sul nostro futuro?
All'inizio, con una qualsiasi tecnologia è difficile vederne le conseguenze dirette e la sua portata (pensa ai primi smartphone). Ma se in pochi mesi questi modelli di IA hanno fatto passi da gigante, di cosa saranno capaci di fare fra un anno? E in 10? E in 50?
Interessante, per esempio, il grafico che illustra una sequenza temporale di cosa potremmo aspettarci di vedere in futuro e le applicazioni associate che diventeranno possibili da qui ai prossimi anni. Quelli dal 2025 in poi sono solo ipotesi.
Entusiasmante e preoccupante allo stesso tempo.
Attenzione anche alla proliferazione di fake news e deep fake: la guerra è appena iniziata.
Ma torniamo al titolo del post: esisteranno ancora lavori creativi, viste le potenzialità ancora inespresse di questi strumenti?
Potremmo sostenere che ciò che fanno questi modelli non è creare in senso stretto, ma piuttosto interpolare altre creazioni esistenti utilizzando sofisticati algoritmi matematici. Ma fino a che punto la creatività umana non si può considerare altro che un algoritmo che combina ed elabora i nostri ricordi generando qualcosa di nuovo?
E, volendo andare oltre, coscienza e intelligenza non sono anch’essi algoritmi orchestrati dai nostri neuroni?
Non importa se lo consideriamo arte, design o il nulla cosmico. L'IA generativa è già una realtà.
Personalmente credo che l'arte tradizionale (pittura, scultura, ecc.) resterà intatta finché esisterà l'uomo. Forse chiameremo arte solo ciò che è prodotto da un essere umano senza l'assistenza dell’intelligenza artificiale. E, come tale, avrà un reale valore artistico. Magari un valore certificato grazie alla blockchain.
Ma penso anche che questa tecnologia diventerà lo standard per l'illustrazione, il design e l'editing di immagini. Un po’ come il nocode si sta sostituendo alla programmazione, per alcuni aspetti. In pochi anni l’intelligenza artificiale sarà integrata nel nostro smartphone ed il ritocco fotografico o l’editing sarà possibile senza dover utilizzare necessariamente software come Photoshop, Figma o Canva. Anzi, esisteranno ancora?
I modelli di intelligenza artificiale avranno un impatto anche su scrittori (vedi GPT-3), musicisti e altri creativi, non solo su designer e illustratori.
Una nuova canzone con la voce e lo stile di Freddie Mercury? Perché no?
Un nuovo film con la versione deep fake di Bruce Willis? Possibile.
Un nuovo romanzo della saga del Signore degli Anelli? Nulla di strano.
E il marketing come cambierà?
Ci sono sempre vincitori e vinti quando qualcosa di nuovo sconvolge un segmento di mercato in questo modo. Ma la vera domanda è: come dovrebbero i marketer affrontare l'automazione creativa? Se tutte le illustrazioni hanno un costo marginale pari a zero, cambierà anche il modo in cui i marchi useranno la creatività per differenziarsi?
Probabilmente si.
Come scrive Nathan Baschez, infatti:
So what is the end game? What happens if we reach a “vibe singularity” in all forms of art, where anyone can create anything by typing a few phrases? How does status get signaled through aesthetic vibes when all the vibes are free?
Ecco, allo stesso modo in cui in passato venivano utilizzate illustrazioni e fotografie per fare pubblicità, e successivamente i video, in futuro ci saranno modi più costosi per trasmettere lo status ed il valore dei propri prodotti ai consumatori, e quindi è probabile che la creatività generata dall'intelligenza artificiale possa essere percepita come cheap.
Insomma, di fronte a un tale switch di paradigma, come cambierà il mondo? Questo mi affascina ed eccita, ma mi fa anche fottutamente paura.
In ogni caso, sarà tutto molto interessante.
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