Buon venerdì!
negli ultimi giorni si è discusso tanto, forse troppo, di Veneri botticelliane, di agenzie creative, di vini sloveni spacciati per italiani e di sperpero di denaro pubblico. Io non aggiungerò ulteriore rumore alla discussione e, anzi, limiterò il consumo di byte al minimo sindacale. Lo faccio per voi, e per l’ambiente.
Infatti, l’episodio di oggi sarà dedicato proprio all’ambiente e, seppur con qualche colpevole giorno di ritardo, vorrei celebrare l’Earth Day con un paio di considerazioni sparse sul nostro impatto sull’ecosistema, grazie anche al supporto di Up2You, una startup green tech 100% Made in Italy, che dovete assolutamente conoscere.
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Non è semplice realizzare che, nonostante gli sforzi che compiamo quotidianamente per vivere in modo sostenibile, anche la nostra interazione quotidiana con la tecnologia contribuisce in modo significativo all'inquinamento del nostro pianeta.
Partiamo dal cloud. È intangibile, vero, ma l'intero settore si basa invece su infrastrutture ad alta intensità energetica e ingenti quantitativi di materie prime. Questi sistemi consentono l'archiviazione e il trasferimento dei dati sui nostri dispositivi semplificandoci il lavoro, ma la loro produzione comporta un significativo impatto ambientale. Questo si, decisamente tangibile.
Per darvi un'idea, il digital footprint rappresenta circa il 4% delle emissioni globali di gas serra e potrebbe raggiungere il 7% entro il 2025. Ma non dobbiamo dimenticare che gli impatti ambientali della tecnologia digitale non si limitano solo alle emissioni di gas serra: ci sono anche l'estrazione di risorse naturali (vedi i metalli rari) o lo sconsiderato consumo di acqua negli impianti industriali.
Se confrontiamo l'evoluzione prevista delle emissioni del digital con gli obiettivi di riduzione stabiliti per limitare il riscaldamento globale a +1,5°C nel 2100, la traiettoria del settore pare irrimediabilmente insostenibile.
Insomma, un impatto che è tutto fuorché trascurabile. E signore e signori, è arrivata l’ora di affrontare il problema.
Dicevo, grazie al supporto di Up2You, startup greentech e B Corp che offre prodotti digitali per supportare le aziende nella riduzione e compensazione delle proprie emissioni, abbiamo stilato una lista di suggerimenti utili per aiutarti a ridurre l’impatto ambientale digitale, sia a livello domestico che lavorativo:
Prima di tutto, conoscere è potere: misura l'impronta ambientale delle tue attività e dei servizi digitali che utilizzi quotidianamente. Pochissime organizzazioni considerano l'impatto della tecnologia digitale nel loro bilancio di emissioni di carbonio o lo fanno in modo superficiale. Uno strumento come il calcolatore dell'impronta digitale di Up2You può essere fondamentale, in questa direzione.
Se hai un ruolo decisionale, non temere di promuovere lo smart working: incoraggia la flessibilità lavorativa e il telelavoro per ridurre i tragitti casa-lavoro e, di conseguenza, le emissioni nocive. Ed i tuoi dipendenti ringrazieranno.
Utilizza dispositivi ad alta efficienza energetica: quando devi acquistare nuovi dispositivi per l'ufficio, scegli quelli con certificazioni di efficienza energetica a basso consumo.
Ricorda ai tuoi collaboratori / colleghi di spegnere i dispositivi e le luci quando non sono in uso, soprattutto alla fine della giornata lavorativa. E utilizza led a basso consumo a luce calda (che fanno anche più atmosfera).
Riduci l'uso di carta: promuovi una politica di ufficio paperless.
Ricicla e smaltisci correttamente i rifiuti elettronici: crea un programma per il riciclo dei dispositivi obsoleti e assicurati che vengano smaltiti correttamente.
Utilizza fonti di energia rinnovabile: se possibile, opta per l'energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, come solare o eolica.
Alza il culo ecammina o vai in bicicletta in ufficio quando possibile, oppure utilizza i mezzi pubblici. Se l'ufficio è distante da casa, prendi in considerazione l'idea di percorrere solo una parte del tragitto in auto e utilizzare i mezzi pubblici quando possibile.
Parla con i tuoi responsabili per valutare l'opzione di acquistare energia da fonti rinnovabili.
Rifletti sull'impatto della comunicazione OOH: gli schermi video pubblicitari nelle città producono circa 350 kg di CO₂ all'anno ciascuno. Quasi quanto un milione di voli da Milano a Roma. Sono veramente tutti necessari?
Proponi alla tua azienda di migliorare l'efficienza energetica degli spazi lavorativi, installando infissi isolanti, un isolamento termico esterno e un sistema di riscaldamento efficiente.
Chiedi di introdurre iniziative di carpooling per i dipendenti, oppure prendi tu direttamente l'iniziativa e organizzati autonomamente con i colleghi per condividere il tragitto verso il lavoro. E se siete a dieta, condividete pure la schiscetta.
Se invece lavori già da casa, ecco alcune idee per rendere il tuo ambiente domestico più sostenibile:
Scegli un fornitore energetico che utilizzi fonti rinnovabili certificate.
Prendi in considerazione la possibilità di abbassare la temperatura di 1 o 2 gradi e indossare un maglione in più per mantenere il calore. D’inverno, calzamaglia e vestaglia in pile sono sdoganate.
Valuta un miglioramento dell'isolamento termico della tua casa.
Accendi le luci solo nella stanza in cui ti trovi.
Se lavori con dispositivi di tua proprietà, cerca di prolungarne la durata e finiscila con la shiny object syndrome: la maggior parte delle emissioni di gas serra di un dispositivo digitale sono legate proprio alla fase di produzione. Allungare la vita dei nostri dispositivi quanto più possibile è la leva più efficace per ridurne l'impatto. Se proprio hai bisogno di un nuovo device, ripara anziché sostituire (ifixit farebbe al caso tuo) oppure considera l'acquisto di dispositivi ricondizionati da Refurbed o Back Market. E risparmi pure.
Prendi in considerazione il noleggio: per le aziende, favorire il noleggio di dispositivi digitali anziché l'acquisto è un'opzione sostenibile. E per le startup che spingono su questo fronte, c’è ancora la strada spianata. Questo mio post su Linkedin ne è la conferma.
Adatta la risoluzione degli schermi: modifica le impostazioni predefinite per ridurre la qualità video quando non è necessaria. Blocca anche la riproduzione automatica sui social media. Utilizza il dark mode degli schermi, quando possibile.
Devi proprio effettuare una call? Falla senza video, ed evita di inviare allegati troppo pesanti nelle email.
Se vuoi, puoi approfondire l'argomento scaricando l’infografica di Up2You sul tema sostenibilità e smart working, ascoltando il podcast Che Clima! o leggendo newsletter come
di , ma ricorda, come sempre, ogni piccolo gesto conta.Seguendo questi semplici suggerimenti, possiamo ridurre il nostro impatto ambientale a lavoro e non solo, e contribuire ad un futuro più sostenibile per il nostro pianeta e le generazioni future.
💡 Read | Learn
I rischi (mica tanto) nascosti dell’IA per chi fa content. Ma l’IA la usano (e bene) già tante professioni. Intanto, può servire questa lunghissima guida sulle intelligenze artificiali generative autonome così come un approfondimento dell’Indiscreto sul prompting e una lista di 100 prompt utili per creator da usare con ChatGPT.
Le mappe distorcono, da sempre, il nostro modo di vedere il mondo. Lo spiegone di Tomas Pueyo ci fa capire anche come.
Sempre di mappe parliamo: questa rappresenta i servizi di streaming più utilizzati in ogni paese.
Didn’t see it coming: i sudafricani sono quelli più connessi, mentre gli australiani sono quelli più creativi.
E per restare in tema: 31 segreti per sbloccare la creatività.
Dai pagamenti elettronici ai creator, passando per jpeg e streaming, gran parte delle innovazioni che utilizziamo ogni giorno sul web le dobbiamo all’industria del porno.
Una panoramica sulla creator economy da parte di Antler, con insight e ricchi spunti.
Il codice a barre sarà gradualmente sostituito da un codice 2D che traccerà le informazioni online per i consumatori e rivoluzionerà la gestione dell'inventario da parte dei rivenditori.
TikTok offre agli inserzionisti un'antologia degli inserzionisti di maggior successo sulla piattaforma. È disponibile un filtro per paese, Italia inclusa. Ed è possibile cercare per brand o parole chiave. Un punto in comune che emerge tra tutti gli advertiser di successo: formato molto breve (quindici secondi al massimo), e video di realizzazione volutamente amatoriale.
E comunque, sempre su TikTok, essere anziani pare stia diventando molto cool.
Il livello degli stipendi italiani rispetto a quelli degli altri paesi (spoiler: molto bassi).
⚒️ Tools
Ferdi
Ferdi integra, sotto un’unica piattaforma, le più diffuse app di messaggistica come Whatsapp, Messenger, Telegram, Slack, Discord o Mastodon. Ma non solo: anche app di produttività come Notion, servizi di posta come Gmail, calendari e lettori di podcast. È open source, gratuita e funziona su più sistemi operativi (ma solo desktop). Qui un video per capirne il funzionamento.
Eesel
Un’altra app che può incrementare notevolmente la tua produttività è Eesel. Un’estensione per più browser che filtra la cronologia dei tuoi documenti e li apre direttamente in nuove tab. Puoi vedere documenti recenti, filtrare per tipo di app, cercare per titolo o contenuto, comodamente in un unico posto.
Cleanvoice
Cleanvoice è un’intelligenza artificiale che rimuove rumori di fondo o suoni involontari dal tuo podcast o registrazione audio. L’algoritmo può funzionare anche per rimuovere suoni cosiddetti filler come ehhh e mmm in più lingue (italiano incluso).