Meditazione: storia di trasformazione personale e professionale
Un guest post di Emilio Dal Bo
La newsletter di oggi è un guest post di
, anche lui autore di newsletter con un passato nel mondo digital.Purtroppo, ho avuto modo di conoscere Emilio solo in modo virtuale: un paio di call, qualche scambio di idee, il tentativo di dare forma ad alcuni progetti insieme. Sin dal primo momento, mi ha colpito la sua straordinaria profondità d’animo e un approccio alla vita fuori dal comune. Leggendo la sua newsletter, poi, questi tratti emergono ancora maggiormente, ed è per questo che lo seguo con interesse sin dalla prima ora.
Oggi, dopo un viaggio di ricerca interiore in India, Emilio è tornato più forte che mai. E dopo una carriera nel mondo della comunicazione, ha scelto di dedicarsi all’insegnamento della pratica meditativa (specifica per manager e professionisti) con Breatheam, intraprendendo un nuovo percorso con la stessa intensità che contraddistingue i suoi pensieri scritti.
Nella - sempre troppo - lunga lista di cose che vorrei iniziare a fare nel 2025, c’è anche la meditazione. E potrebbe essere proprio Emilio a darmi una mano.
Alla prossima,
Antonio
Ho iniziato a meditare un lunedì di giugno del 2014, a Torino. Avevo 27 anni. Il cielo stava scaricando acqua con i secchi in un temporale di prima estate. Ero appena uscito da un ciclo di cinque interventi chirurgici al braccio destro, avevo un ingombrante tutore metallico piantato nelle ossa che dovevo ruotare, in su e in giù, a intervalli regolari, con una brugola da meccanico.
Ero pallido, scheletrico, imbottito di cortisone e terribilmente stanco di soffrire. Mi decisi che avrei dovuto trovare una via per superare la sofferenza del corpo attraverso il controllo della mente, e la risposta naturale e immediata fu, appunto, la meditazione.
Un nuovo capitolo
Cercai su google “centro meditazione Torino” e trovai un gruppo zen che si ritrovava ogni lunedì. Bingo. Quella stessa sera mi presentai per la pratica e appena mi sedetti sullo zafu con le gambe incrociate, capii che era appena iniziato un nuovo capitolo della mia vita.
Da quel giorno non ho mai smesso di meditare, e dopo oltre 10 anni di pratica, seguendo differenti scuole, posso elencare una lista di benefici straordinari che ho guadagnato sedendo immobile in meditazione:
• Controllo della mente, delle fobie, dell’ansia e dello stress attraverso la profonda conoscenza dei pattern cognitivi che si auto-riproducono inconsciamente.
• Calma, fiducia e serenità anche di fronte a situazioni critiche.
• Lucidità, creatività e pensiero out of the box per la ricerca di soluzioni innovative, sia a livello lavorativo che nel progettare il mio futuro.
• Coraggio e anti-fragilità attraverso una vera plasticità mentale, in grado di adattarsi ed evolvere in base ai cambiamenti repentini del contesto di riferimento.
Passaggio a Sud-Est
Nel 2023 avevo raggiunto un certo successo economico, lavoravo come consulente in una grossa azienda digitale in Svizzera e mi ero trasferito a Milano per accrescere la mia attività imprenditoriale. Nonostante tutto, sentivo di non essere ancora pienamente realizzato. Guadagnavo bene e vivevo nel place-to-be italiano, ma non riuscivo a riempire le mie giornate di cose davvero appaganti. Così, insieme alla mia compagna, decidemmo di partire per un viaggio in Asia. Prima destinazione: India.
Durante i tre mesi che ho passato in India, prima di partire per la Thailandia, ho ricevuto l’ammissione in un ashram specializzato nella meditazione, a Rishikesh, la culla dello yoga.
Le giornate in questo luogo fuori dal tempo passavano lente e scandite dall’alternanza di sessioni di asana, pranayama, meditazioni e studio filosofico. Non si poteva uscire (se non per emergenze) e l’utilizzo del telefono era permesso esclusivamente nelle due ore di pausa dopo pranzo. Con il passare dei giorni avvertii che la mia mente stava entrando dentro delle stanze che non avevo mai abitato con il pensiero razionale, e iniziai davvero a indagare la natura della mia realtà più sottile.
Da quel mese di immersione totale nella respirazione consapevole e nella meditazione ne sono uscito ulteriormente trasformato, e nell’ultimo anno mi sono dedicato interamente allo studio (scientifico e letterario), alla pratica e alla sperimentazione su me stesso delle tecniche più avanzate disponibili ad oggi.
La scienza della meditazione
Così, ho scoperto di non essere l’unico a pensare che la meditazione e il controllo consapevole del respiro siano estremamente utili a chiunque, ma lo dimostrano anche numerose ricerche scientifiche che negli ultimi anni hanno esplorato gli effetti profondi di questa pratica sul corpo e sulla mente. La scienza ha confermato ciò che millenni di tradizione spirituale avevano già intuito: meditare cambia la struttura della mente e migliora la qualità della vita.
Il primo aspetto trasformativo della meditazione riguarda l’attenzione e la capacità di focalizzarsi. Uno studio sul miglioramento dell’attenzione, condotto utilizzando il compito di Stroop, ha rivelato che persino sessioni brevi di meditazione, della durata di 10 minuti, possono portare a un miglioramento significativo della concentrazione.
Alla luce di queste evidenze, non sorprende che la meditazione e la respirazione consapevole stiano guadagnando sempre più attenzione anche in ambiti lavorativi e aziendali, dove lo stress e l’ansia sono problemi endemici.
Dopo la mia esperienza personale e le trasformazioni che ho vissuto, sono convinto che questa pratica possa essere un potente strumento per chiunque cerchi di migliorare la propria vita, sia dal punto di vista fisico che mentale.
Ho anche scritto una guida completa alla meditazione che ti consiglio di leggere per iniziare a immergerti nella pratica.
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