Networking come stile di vita
Ciao!
Avete presente quel parente o amico che cambia disposizione dei mobili ogni settimana perché ogni tanto mi piace cambiare? Ecco, quello sono io. E, dato che a Milano sembra sia arrivata già la Primavera, ho voluto dare una rinfrescata anche io alla grafica della newsletter.
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Il networking come stile di vita
Nell’ultima newsletter avevo descritto una situazione non proprio idilliaca della scena tech italiana. Fortunatamente ci sono molte nuove realtà degne di nota, ed una di queste è Zwap, che promette di ridefinire il modo con cui facciamo networking in Italia o, meglio, sviluppiamo solide relazioni professionali.
Zwap è un giovanissimo progetto ideato da Federico Pedron, Luigi Adornetto e Luca Tamborino Frisari, ed in poche settimane ha saputo coinvolgere migliaia di professionisti che, grazie alla piattaforma, possono partecipare a meeting 1:1 con i quali trovare collaboratori, nuovi progetti ai quali partecipare, co-founder per startup oppure scovare talenti, mentorship e altro ancora.
Quello che una volta si faceva davanti alla macchinetta del caffè ora lo si può fare anche davanti ad uno schermo e a distanza, con la pandemia ed il WFH che hanno dato la spinta decisiva.
Avendo bene in mente alcuni dati fondamentali: l’80 per cento delle nuove opportunità lavorative si genera tramite contatti personali o professionali e le probabilità di trovare occupazione su una piattaforma specializzata o tramite referenze aumenta di 9 volte rispetto alla ricerca tradizionale.
Ma saper fare networking non è immediato.
«Anche quando sanno che il networking fa bene alla loro carriera, molte persone scelgono di non farlo»
racconta Francesca Gino, professoressa alla Harvard Business School, che insieme ad altre due esperte, Tiziana Casciaro e Maryam Kouchaki, ha condotto un’approfondita ricerca sulle conseguenze psicologiche del networking.
Le tre studiose hanno innanzitutto individuato due dimensioni fondamentali dei legami sociali: il contenuto (personale o professionale) e l’approccio (funzionale o spontaneo). Il networking, per definizione, rimanda alla creazione di relazioni professionali e funzionali, ovvero legami che vengono stretti fin dall’inizio con l’obiettivo di ottenere benefici sul posto di lavoro.
A queste definizioni si aggiunge l’aspetto morale: altre ricerche dimostrano infatti che le persone tendono ad associare l’integrità alla pulizia, al punto da tentare di “ripulirsi la coscienza” (anche letteralmente, lavandosi spesso le mani o facendosi una lunga doccia) dopo aver violato qualche limite morale che si erano imposte. La motivazione psicologica che si nasconde dietro al disagio o all’imbarazzo che si prova quando si fa networking per raggiungere i propri obiettivi professionali è proprio legata alla sensazione di aver fatto un “lavoro sporco”.
Il networking non è affatto un lavoro sporco, ma va saputo fare bene. Allora quali sono i pro e i contro, come sfruttarlo per ottenere i risultati migliori? In questo post i ragazzi di Zwap provano a rispondere agli interrogativi più frequenti.
Tu sei pronto a diventare un* superconnector?
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Alts è una newsletter che analizza gli investimenti in asset alternativi, come fumetti, figurine, terreni agricoli, domini web e molto altro ancora. Mentre il resto del mondo azionario era in rosso la settimana scorsa, il portafoglio in investimenti alternativi è aumentato dell'1,4%. (in Inglese)
News
Il New York Times ha acquistato il celebre gioco virale Wordle, per una cifra non meglio precisata. Nulla di sorprendente, se consideriamo che gran parte degli introiti del gruppo statunitense proviene da prodotti non editoriali.
Una nuova estensione browser di Klarna consentirà di sfruttare il buy now pay later su qualsiasi eCommerce e non più solo con quelli in partnership.
Twitter sta testando i contenuti solo per amici, mentre Youtube sta ragionando sugli NFT.
Anche quest’anno Edelman ha pubblicato il rapporto Trust Barometer, che analizza la fiducia che la gente ripone in aziende, governi, media e istituzioni. Cosa è emerso? Oltre il 60% è convinto che giornalisti, leader di governo e amministratori delegati mentano sistematicamente per i loro tornaconto personali.
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Balmain e Barbie, North Face e Gucci, Smeg e Dolce e Gabbana: la moda delle collaborazioni tra brand è più viva che mai.
Un imperdibile long read di David Perell su come scrivere online. Ma attenzione, non è una semplice guida su copywriting e affini, ma spiega come far emergere il proprio brand online grazie alla scrittura.
Trends | Stats
Previsioni e nuovi trend per il food tech, giornalismo, mercato musicale e podcasting per il 2022. Se quelle per quest'anno non fossero sufficienti, qui trovate anche alcune previsioni per il 2050.
La nuova mobilità nella 15 Minutes City, dal report di Deloitte.
Nel 2022 il cash si farà con i contenuti per bambini.
I medici sbarcano su TikTok per combattere la disinformazione.
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