Lavori del futuro: Prompt Engineer
aka far lavorare le macchine al servizio della creatività.
Quello di oggi potrebbe essere il lancio di una nuova rubrica, dedicata a chi cerca nuovi stimoli dal punto di vista lavorativo. Come dicono gli appassionati di serie tv, una puntata pilota, ecco.
In questa rubrica proverò ad analizzare quelle professioni che, grazie alle nuove tecnologie (o a causa), possono nascere e diffondersi nel contesto lavorativo globale.
Fuochi di paglia? Un modo originale per rinominare professioni che esistevano già? Ai posteri l’ardua sentenza.
Inizio col Prompt Engineer (o Designer).
Nessun insegnante di matematica è stato lasciato a casa per colpa delle calcolatrici, e nessun designer o copywriter verrà maltrattato per colpa dell’intelligenza artificiale.
Che si tratti di un IA generativa basata sul testo, come ChatGPT o sulle immagini come Stable Diffusion, è sempre necessario domandare qualcosa all’interlocutore artificiale perché si possa ottenere un risultato di qualità: questo è il cosiddetto prompt (o comando, nella lingua di Dante).
La corretta stesura e pianificazione di un comando è fondamentale per ottenere il risultato migliore per le proprie necessità. Ogni particolare ha un impatto sul risultato finale: cambia una virgola, aggiungi una parola, ometti un dettaglio e l'IA comprenderà il messaggio in modo totalmente diverso e darà risultati completamente opposti, anche a distanza di pochi minuti. Ecco che padroneggiare i codici di questi strumenti diventerà quindi fondamentale, e fondamentale sarà la figura di chi questi codici li conosce approfonditamente, ossia il Prompt Engineer.
In un articolo del Financial Times, l'imprenditore Colin Treseler spiega che non è stato semplice trovare professionisti con simili competenze, e se non si trovano, si deve far ricorso a ricette già pronte, catalogate e archiviate in marketplace dedicati, come Promptbase, anche se non è lo stesso.
Su quest'ultimo, un Prompt Engineer può vendere le sue istruzioni, testate e garantite, pronte da utilizzare su Midjourney, DALL-E, GPT-3 & co. Insomma, se non puoi convincere l'intelligenza artificiale a fare quello che vuoi, fallo fare a un prompt designer per te.
Per essere un buon prompt engineer saper scrivere è senza dubbio la conditio sine qua non, e anche se le IA sono in grado di produrre testi scritti in italiano, il moderno prompt engineer deve saper padroneggiare la lingua inglese, quella maggiormente compresa dagli algoritmi più diffusi. Ma ancor più importante è saper dare comandi precisi, per ottenere i risultati più vicini a quelli pianificati.
Inoltre, si renderà sempre più necessario eludere i blocchi prestabiliti dal software.
Mi spiego meglio: se inseriamo in Stable Diffusion il prompt un bambino che disegna qualcosa, lo strumento potrebbe restituire un messaggio di errore. Infatti Stable Diffusion, come molte altre IA generative, proibisce la rappresentazione dei bambini per motivi di sicurezza. Tuttavia, cambiando il prompt in una piccola persona che disegna qualcosa, l'IA ci restituirà diverse immagini di bambini che disegnano.
Queste, come altre, sono nozioni che si imparano col tempo e con l’esperienza, ed è per questo che se l’IA diventerà parte integrante dei lavori creativi (e non solo), anche la figura del Prompt Designer risulterà sempre più richiesta e ambita.
Capita quindi a fagiolo il nuovo corso di Prompt Design, nel quale Jacopo Perfetti e Federico Favot ci insegnano proprio come parlare alle macchine, e farle lavorare al servizio della propria creatività.
Altre risorse interessanti:
Come usare ChatGPT, se sei un developer (in inglese)
Alcuni esempi di prompt da utilizzare quotidianamente (in inglese)
Un ebook gratuito su come creare prompt efficaci (in inglese)
La Dark Forest dell’intelligenza artificiale (in inglese)
Prompt Engineering di Four Week MBA (in inglese)
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