Ciao e Buon Venerdì!
Mettiamo le cose in chiaro: quando scrivi una newsletter i dati a tua disposizione per sondare il gradimento di chi legge ci sono, ma sono anche limitati. Le statistiche dicono tanto ma non tutto, e questo è uno dei (pochi) difetti dell'email. Oltre ad open rate, click ed iscrizioni, il metodo che considero più sano ed efficace per comprendere il gradimento o meno del mio lavoro, è quello di leggere i feedback delle persone che ricevono le mie newsletter.
Ecco perché ti chiedo di compilare questo mini sondaggio di gradimento. A te richiede 5 minuti, per me vale tanto. Prenderò sia il bello che il brutto, per proporti sempre contenuti che valga la pena leggere.
E se non vuoi più ricevere la newsletter? Puoi cancellare l'iscrizione comodamente cliccando sul link in fondo alla mail. È stato comunque bello averti qui con me ❤️
Antonio
Perdonate il titolo volutamente provocatorio, ma l’idea che i social media stiano lentamente morendo (o quantomeno l’originaria natura delle piattaforme tech è a farlo) non è poi così strampalata.
Perché se è vero che non consumiamo più contenuti attraverso il nostro social graph (la rete di amicizie, familiari o conoscenti), ma solo sulla base delle scelte fatte dagli algoritmi in base ai comportamenti precedenti, è anche vero che i network si stanno trasformando in veri e propri media di raccomandazione. Questo è ciò che TikTok è stato sin dagli albori, spianando la strada a Twitter, Facebook, Youtube & co.
Anziché farti vedere le foto dei tuoi amici, gli algoritmi ti danno in pasto contenuti provenienti da account che né segui, né conosci e più contenuti consumi, più ti invieranno altri contenuti che rispecchieranno i tuoi gusti, così da restare perennemente connessi e schiavi del feed.
L'utente web sta diventando invece sempre più passivo: i media di raccomandazione, è sufficiente aprire l'app ed il feed si prenderà cura di tutto il resto.
Agli utenti però, questo tipo di raccomandazione sembra non andare particolarmente a genio, l’engagement rate è ai minimi storici, le casse aziendali ne risentono e per chi i social sono un lavoro sconfiggere l’algoritmo è sempre più complicato.
Per riprendere le parole di Casey Lewis:
We’re blind and lost in the black-box of the algorithm.
TikTok, however, is extremely unpredictable in what will be successful. The algorithm is a labyrinth, a gamble. And the hit-or-miss nature of the platform is turning us (or at least turning people who post on TikTok) into, essentially, content-making factories. Constantly guessing. I talked to a founder of an app who tries to post 10 times a day. Do you know how much time and energy goes into posting 10 TikToks a day? They still have no clear answer to what works and what doesn’t.
Evidentemente è un momento particolarmente delicato per la maggior parte delle piattaforme, anche dal punto di vista economico. In molte stanno cercando di diversificare le loro entrate e non dipendere più esclusivamente dalla pubblicità. Twitter, che non è mai stato un servizio realmente redditizio (Elon Musk, mettendo sul piatto più di 40 cucuzze, sperava in un ROI diverso) ha iniziato sperimentando il badge a pagamento, espediente che ha ispirato anche i concorrenti come Zuckerberg, il quale ha introdotto la celeberrima spunta blu a pagamento per gli influencer, che potranno così beneficiare dell'assistenza nella lotta ai fake.
A questo aggiungiamo la diatriba infinita tra Meta e Apple, da quando quest’ultima ha iniziato a limitare il targeting degli utenti su Facebook e Instagram, con la scusa di incrementare la privacy dei propri clienti. L’azienda di Cupertino ha fatto perdere già parecchi miliardi a Meta e, unitamente alla concorrenza di TikTok, sta costringendo i vertici di Menlo Park a spostare le proprie mire espansionistiche altrove. Anche Youtube ha scelto la via dell’abbonamento con la sua offerta ad-free e l’integrazione di YoutubeMusic e poi c’è Linkedin, che ha un abbonamento costoso da molto tempo (e può contare sulla presenza di un’azienda solida alle spalle, Microsoft).
Quindi più abbonamenti per tutti: se li aggiungiamo a quelli di Netflix, Spotify, Dropbox e Prime, capiamo subito che un utente comune dovrà fare inevitabilmente delle scelte.
Se dopo la bolla delle dotcom del 2000 ne erano rimasti in piedi solo alcuni con le spalle sufficientemente grosse (vedi Google), a questo giro anche loro rischiano di trovarsi in enorme difficoltà. Nuove realtà boutique nel web search, progetti potenziati da ChatGPT, fino ad arrivare ai più giovani che preferiscono TikTok per cercare qualsiasi cosa sul web, sembrerebbe stiano erodendo le quote di mercato della grande G.
Nulla di nuovo sotto il sole: la parte più complicata sarà trovare il product-market-fit, ed il miglior modello di business attuabile in un questo particolare contesto macroeconomico. E come sempre, solo i più valorosi resteranno sul mercato.
SPONSOR
Hai mai desiderato avere un servizio bancario completamente digitale, senza dover pagare tariffe esagerate per le transazioni internazionali? Allora Revolut è la soluzione per te. Con Revolut, puoi inviare denaro a livello globale senza alcun costo, scambiare valute a tassi di cambio reali e controllare il tuo denaro in tempo reale attraverso l'ottima app. Inoltre, Revolut ti offre una carta di debito gratuita per fare acquisti in tutto il mondo, senza alcuna commissione di conversione valuta. Ma non è tutto: con Revolut puoi anche risparmiare denaro grazie alla funzione di arrotondamento automatico, che ti permette di investire il resto della spesa in criptovalute o in altri strumenti di investimento.
E se usi il mio link qui sotto, potrai beneficiare di 3 mesi di Revolut Premium e accedere così a cashback del 5% sui tuoi acquisti, assicurazioni viaggio globali gratuite e molti altri benefit.
💡 Read | Learn
Se credi che “Io Robot” sia solo il titolo di un libro, dovresti vedere quello che sta sviluppando Figure, un’azienda di robotica statunitense.
Le IA generative influenzeranno l'industria pubblicitaria? Si, decisamente. In particolare, secondo Faris Yakob su WARC, il cambio si concentrerà nel modo in cui le agenzie pubblicitarie continueranno a lavorare (e, di conseguenza, sul loro modello di business). Some will see this as a threat but that’s unhelpful. Rather, it will free up creative time and create demand for new roles, as previous waves did.
Steve Bryant spiega i motivi per cui i brand spesso falliscono nella creazione di contenuti adatti ai loro potenziali consumatori.
L’imperversare degli influencer ottuagenari (o comunque avanti con l’età), definiti Ageless e che ora spopolano anche su TikTok.
Un canale Youtube italiano dove vengono insegnati concetti di finanza, investimento, trading ed economia particolarmente complessi in modo semplice, e catalogati in comode playlist.
Come sarà il mondo del lavoro tra 10 anni?
Le 22 regole sullo storytelling di Pixar.
Ecco perché se sei un grosso brand, fare marchette su una community privata su Facebook, diventa rischioso. Le figuracce che ha inanellato la Coop sul gruppo Cucinaremale siano da monito per i posteri.
Non riesco a essere creativo se ho i minuti contati e sono sottoposto a pressione. Ammiro chi ci riesce. La gestione del tempo secondo Riccardo Scandellari nel suo ultimo post.
5 suggerimenti per avere successo con il word of mouth.
La mappa interattiva Media Bias Chart: una panoramica sugli orientamenti politici dei diversi media americani.
⚒️ Tools
Oode
Una piattaforma, simile a Calendly, per creare, gestire e monetizzare prenotazioni ed appuntamenti che si interfaccia con Zoom o Google. In offerta lifetime a 49$ anziché 499$.
Microsoft Designer
Microsoft ha creato quella che sembra essere una sua versione di Canva, ed è molto promettente. Come facilmente intuibile, anche qui si possono creare immagini a partire da un semplice comando testuale, grazie all’intelligenza artificiale. Al momento ci si può iscrivere alla lista d’attesa.
TL;DV
Con questa app puoi registrare, trascrivere (con GPT-3), editare, annotare qualsiasi call su Google Meet o Zoom in modo semplice e gratuito. Pure in Italiano.