La fomoization di tutto o FOMOX
Buon Venerdì, e benvenut* nell’era della fomoization, o FOMOX®. Perdonate il terribile neologismo, ma questa potrebbe essere una delle più dirompenti forze motrici del nostro futuro tecnologico (o del metaverso, o tutt’e due). Approfondirò più giù.
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A presto,
Antonio
La fomoization di tutto o FOMOX
Nelle ultime settimane, molteplici sono state le critiche mosse nei confronti del cosiddetto web3 da parte di personalità più o meno note. Da Moxie Marlinspike (fondatore di Signal) fino ad arrivare al Prof. Scott Galloway passando per Stephen Diel e addirittura “quel” Jack Dorsey.
Una di quelle più feroci è che, technically speaking, di decentralizzato ci sia ben poco e che, anzi, il 60% delle applicazioni blockchain sia ancora fortemente dipendente da infrastrutture centralizzate come Amazon AWS. Anche se a questo potrebbe esserci presto una soluzione: Pocket Network.
Altri affermano che sia solo una geniale trovata di marketing, spinta dai miliardi del Venture Capital di turno e i suoi modi più cool di brandizzare il mondo della blockchain.
E altri ancora lamentano l’inquinamento o l’oneroso dispendio di energia generato dal mining delle crypto, il fatto che sia un settore molto poco female friendly o che favorisca comportamenti illeciti (anche se non tanto quanto si pensi).
Ma non voglio parlare nello specifico di web3 e di quanto sia bello o brutto.
In effetti, di nuove tendenze tecnologiche ne abbiamo viste tante ultimamente, e tra queste alcune sono state celebrate in modo quasi esasperato, salvo poi progressivamente disattendere le aspettative: prima è stato il turno di Alexa e degli assistenti vocali, che avrebbero dovuto stravolgere radicalmente il nostro quotidiano. Poi si è verificata una situazione simile con Clubhouse e il social audio. Ecco, le menti autorevoli di cui sopra, si stanno domandando se non possa accadere lo stesso con il web3.
Il potenziale di queste tecnologie viene costantemente dibattuto, mentre il loro impatto effettivo spesso sembra essere molto al di sotto di quanto ci si aspetti. Allora come mai non si fa altro che parlare di NFT, DAO, web3 e metaverso?
Questo deve essere ricercato nel concetto di FOMOX®.
La viralità e la creazione artificiale di hype è un’astuta operazione di marketing che si basa, a sua volta, sul bias cognitivo della FOMO (Fear Of Missing Out), la paura di perdere o di non poter far parte di qualcosa di rivoluzionario o, più prosaicamente, di ottenere uno status. La stessa dinamica che abbraccia più settori e più verticali tech ho deciso di rinominarla come fomoization, FOMOX, o anche, Fear Of Missing Out on X (dove X sta per [argomento a tua scelta]).
Se riesci a convincere qualcuno ad acquistare un JPEG in un database usando una valuta speculativa per effettuare la transazione e spendendo centinaia di euro commissioni, beh, è perché hai sapientemente instillato in lui il seme della paura di cui sopra.
E poi c’è l’aspetto economico. Un driver fondamentale è quello della speculazione finanziaria, con gli NFT che rappresentano un caso emblematico. Come ha correttamente sottolineato Yuval Harari in Sapiens, il denaro è una finzione su cui la società fa affidamento per facilitare il commercio tra individui, e così gli NFT sono una finzione che acquisisce il prezzo che le persone sono disposte a spendere per acquistarlo.
E se, per ora, il get rich quick sembra essere la reale giustificazione di queste tecnologie, resto comunque fiducioso che presto saranno cosa comune in diversi settori, da quello immobiliare a quello cinematografico, musicale o chissà cos'altro, e che del loro utilizzo potrà beneficiarne tutta la collettività.
Lo stesso discorso vale anche per il metaverso: molti brand non sembrano focalizzati sul fare le cose di cui la gente ha reale bisogno, quanto piuttosto cercare di vendere la possibilità di restare al passo coi tempi e di non perdere la next big thing, con l'industria tech che sembra essere impegnata nel riciclare visioni antiche invece di inventarne di nuove.
Personalmente, tendo a non fidarmi ciecamente di qualcosa a primo impatto. Ho sempre preferito che una determinata tecnologia diventasse matura e attecchisse prima di tutto nella mia mente e in quella di persone più intelligenti di me. E così farò con il web3 o il metaverso.
Sia ben chiaro: sono tutti fattori verso i quali devo e dobbiamo prestare la massima attenzione. E così mi piace studiare, approfondire, capire come possono rappresentare un miglioramento della nostra società nel futuro prossimo e separare il rumore di fondo dalla ciccia (quella buona).
Mi auguro di averlo fatto nel corso delle mie newsletter precedenti, e spero di continuare a farlo in futuro.
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Ci sono un milione di newsletter su investimenti, azioni e VC e tutti parlano della stessa cosa. La newsletter Alternative Assets riguarda invece il mondo degli investimenti meno conosciuti. Pensate a quelli su carte sportive, oggetti da collezione, libri, NFT e opere d'arte. Ogni settimana, Stefan e Wyatt ti immergeranno in un diverso asset alternativo. Nelle edizioni precedenti, per esempio, hanno parlato di investimenti in cavalli da corsa, orologi, cartelloni pubblicitari e persino nelle newsletter stesse. Inoltre Stefan gestisce anche un podcast ed un servizio di analisi per valutare i diversi investimenti alternativi. C'è un mondo di opportunità là fuori ed è arrivato il momento di guardarsi intorno! (in Inglese)
📰 NEWS
Microsoft annuncia l'acquisto della casa di produzione videogame Activision Blizzard per 68,7 miliardi di dollari. Per intenderci, più del doppio di quanto ha sborsato per rilevare Linkedin.
Vengono spesso citati i rischi che l'intelligenza artificiale può rappresentare per i lavoratori, ma meno le opportunità di apprendimento che può offrire.
Meta ha annunciato la chiusura della sua app di dating che avrebbe dovuto far da competitor a Tinder o Bumble, e secondo alcuni brevetti depositati dal colosso di Menlo Park, l'idea di monetizzare il Metaverso passerebbe attraverso…la pubblicità (non l'avresti mai detto, eh?).
Intanto Philip Rosedale, il fondatore di Second Life, tornerà ad investire nei mondi virtuali. Che c’entri la FOMOX?
💡 LEARN
A quanto pare Linkedin sta diventando sempre più cringe.
Come Netflix e la finanza hanno cambiato il mondo del cinema.
Dopo il caso Australian Open, Novak Djokovic è finito in un bel pasticcio, soprattutto con i suoi sponsor. Il punto di vista del pubblicitario Bruno Bertelli.
La tecnica del sonno di Salvador Dalì che fa aumentare la creatività.
Visto che siamo in tema, ecco due modi per creare il tuo primo NFT senza codice. Uno e due.
📈 TRENDS + STATS
The Influencer Marketing Factory, agenzia specializzata in influencer marketing, ha pubblicato un report sul social commerce: Social Commerce 2022 così come Accenture con il suo The Future Of Shopping.
In Cina stanno creando influencer virtuali sempre più umani.
Il World Inequality Report 2022 sulle diseguaglianze economiche.
Secondo il Digital Digital Consumer Trends Survey 2021 di Deloitte, nell'ultimo anno il 73% di chi possiede uno smartphone in Italia ha utilizzato piattaforme social o app di messaggistica su base giornaliera ma il 22% ha smesso di usare completamente i social.
Fare milioni col business del dog walking.
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