Buon venerdì,
in ritardo di ore e settimane, ma sono di nuovo qui con te. Sono state settimane piuttosto complicate dal punto di vista logistico, ma la nuova casa è pronta e posso, finalmente, tornare ad una parvenza di normalità.
Oltre a non aver inviato la newsletter e averti ghostato per un po’, non ho avuto né tempo né voglia di tenermi informato come facevo prima e, cosa ancor più sorprendente, non ho minimamente accusato il colpo.
La mole di informazioni e notizie alle quali siamo costantemente esposti è in continuo aumento, ma sempre più persone preferiscono starne alla larga: secondo un rapporto Reuters, il 38% della popolazione mondiale evita consapevolmente di informarsi, contro il 29% nel 2017.
Fino ad ora si riteneva che tale calo fosse dovuto ad un generale disinteresse legato all’informazione. Tuttavia, i ricercatori Benjamin Toff dell'Università del Minnesota e Rasmus Kleis Nielsen del Reuters Institute dell'Università di Oxford, hanno esaminato più da vicino il fenomeno.
In un succoso articolo su Political Communication, i due hanno determinato quali sono le cause che maggiormente hanno determinato questo calo così sensibile: oltre allo scontato disinteresse, è l'ansia il fattore che più influisce nella decisione di non stare al passo con l’attualità. Le notizie relative a incidenti, guerre e reati sono tollerate sempre meno e sono causa di depressione, sconforto e angoscia.
Toff addirittura sottolinea come questo tipo di audience provi un senso di sollievo nel sottrarsi all’informazione, una pratica che viene definita ROMO, in contrapposizione alla celebre FOMO (Fear of Missing Out), che, per anni, è stato il motore principale della crescita di media e infotainment.
Insomma, la dieta di informazioni, soprattutto in questo delicato periodo storico, ha anche dei vantaggi.
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Viene creata così tanta nuova musica, ogni giorno, che diventa pressoché impossibile distinguersi. Radio e TV non funzionano più da amplificatori, perché i giovani non consumano questo tipo di media. E l'algoritmo di TikTok è ancora troppo imprevedibile. Ecco, un incubo per gli A&R.
Facile a dirsi, ma per diventare davvero esperti nel proprio campo basta seguire alcune semplici regole.
Ok, i ghostwriter sono arrivati anche su Linkedin.
E ancora: 20 anni di ricerche Google.
E poi uno Youtuber americano che parla in 15 lingue diverse, anche piuttosto strane, lasciando i locals a bocca aperta.
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