Ciao ! Buon venerdì!
Qui si parla di Youtube, retention editing e di quelle simpatiche copertine dei video su Youtube che tanto ami.
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Antonio
Il retention editing (così è chiamato questo tipo di montaggio video, reso celebre da tanti youtuber) è solitamente caratterizzato da tagli rapidi, effetti sonori coinvolgenti e zero pause. Questo stile è diventato dominante su piattaforme come TikTok, Instagram o YouTube poiché ha l'incredibile capacità di tenere gli utenti incollati allo schermo fino all’ultimo secondo. E i creator di successo hanno cavalcato quest'onda fin da subito, replicando il formato frenetico e iper-stimolante.
Tuttavia, proprio lo stesso Mr. Beast ha recentemente deciso di abbandonare questo stile esagerato a favore di un approccio più lento e narrativo.
Ma un discorso analogo si può fare con i thumbnail, ossia le copertine dei video di YouTube e le famigerate immagini che dovrebbero invogliare l’utente a cliccare su un determinato clip.
Agli albori di YouTube, le copertine erano semplici fotogrammi estratti in modo del tutto randomico, senza alcuna possibilità di personalizzazione. Un'immagine sfocata o fuori contesto era la norma, lasciando agli utenti tutto il guesswork. Era l'era dell'anonimato delle thumbnail.
Ma con la crescente popolarità di YouTube e la sua trasformazione in vera e propria piattaforma business, le thumbnail hanno assunto un ruolo cruciale nella fase di marketing dei contenuti.
A partire dal thumbnailer nativo di Youtube (la funzione che consente di generare automaticamente le immagini più accattivanti) fino ad arrivare a corsi, tutorial e strumenti IA che aiutano a creare la thumbnail perfetta.
E creare la copertina perfetta è diventato un vero e proprio lavoro full time di chi si occupa di marketing video, dove l’ispirazione del momento ha lasciato il posto a centinaia di A/B Test ed esperimenti.
Centinaia di test che hanno portato ad una formula standard, diventata poi un vero e proprio marchio di fabbrica: espressione facciale spesso scioccata o esterrefatta, combinata con font aggressivi e colori sgargianti. L'obiettivo è sempre e solo uno: attirare l'attenzione nel modo più rapido possibile, anche se questo approccio è finito per essere spesso criticato per la sua esagerazione.
La tendenza è sembrata derivare da un meme di qualche anno fa, la Soy Face, che associava il consumo di prodotti a base di soia a presunti bassi livelli di testosterone. Anche se questa connessione si è dimostrata infondata dal punto di vista scientifico, l'espressione scioccata o eccitata è diventata un modo per promettere contenuti ad alto tasso di stimolazione ed emozioni forti, specialmente per il pubblico più giovane.
Eppure, numeri alla mano, non c’è alcuna stretta correlazione tra thumbnail accattivanti e aumento del tasso di click e di visualizzazioni.
Allora perché questa tendenza ha preso piede in modo così contagioso?
La risposta risiede nella natura stessa della piattaforma e nell'algoritmo che la governa. Su un sito come YouTube, dove oltre un miliardo di ore di contenuti sono consumati quotidianamente, è cruciale per i creator convincere i fan a cliccare il più rapidamente possibile, prima che trovino qualcosa di più interessante da guardare, scrollando il feed. E, in un contesto simile, le thumbnail clickbait diventano l’arma principale per attirare l'attenzione ed incrementare il tasso di click-through.
Conosciamo gli elementi che veicolano l'attenzione verso un'idea creativa: dall’hook iniziale (o amo) fino all’ultimo elemento di charme, tutti dovrebbero allinearsi al flusso naturale dell’attenzione: ottenerla, impegnarla, mantenerla e premiarla. Ciò, tra l’altro, corrisponde alle fasi di una tipica campagna di marketing: consapevolezza, considerazione, conversione e fedeltà. E l’hook, come parte iniziale del funnel, è quindi quella la più importante.
Questa strategia, ovviamente, non è priva di punti deboli: il rischio che immagini troppo forzate rappresentino un'omologazione estetica e una mancanza di originalità è sempre più elevato.
Anche Mr.Beast se ne è reso conto, forse: le shocked face sulle copertine di Youtube e l’editing video sfrenato non funzionano come prima più oppure, per dirla come il Washington Post, la “Beastification di Youtube” è giunta al suo epilogo.
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