Comunicazione nel lusso e l'approccio verso le nuove generazioni di consumatori
E il nuovo referral program di LetMeTellIt
Buon Venerdì! Rieccomi qui dopo qualche giorno di relax ed una fastidiosa influenza.
Ne approfitto per una breve informazione di servizio: ho deciso di lanciare un referral program e premiare i lettori più affezionati. Ora potrai condividere il tuo link personale con chi pensi possa apprezzare la newsletter e ricevere un piccolo omaggio, in base a quanti di loro hai invitato.
Ecco il link univoco da condividere!
A 5 referral otterrai l’accesso al Vault. Al suo interno ci sono articoli evergreen, long read, how-tos e centinaia di strumenti: da produttività, ecommerce e marketing al community management, planning, scheduling e web3, passando per design, social media, intelligenza artificiale e no code (e ovviamente anche una sezione dedicata al mondo delle newsletter). Oltre 1100 voci, selezionate accuratamente dal sottoscritto. C’è di che restare occupat* durante le vacanze estive (e oltre). Le risorse sono categorizzate in un comodo foglio di Airtable, filtrabile a vostro piacimento. A 25 referral invece otterrai la tazza da tè di LetMeTellIt, mentre a 50 la fantastica t-shirt, e anche se ne hai già tante a casa, queste sono davvero belle.
Vi voglio bene,
Antonio
La newsletter di oggi è curata da Arianna Gambaro. Arianna lavora nel mondo digital dal 2006 e, dopo essersi fatta le ossa in alcune delle principali agenzie milanesi, nel 2012 fonda l’omonimo studio che si occupa di comunicazione e strategie con un focus sul mondo luxury. Nel suo (bellissimo) blog e sulla newsletter condivide news, spunti su come fare emergere online l’alta qualità dei prodotti e case history per comunicare efficacemente online con il target di lusso.
Comunicazione nel lusso e l'approccio verso le nuove generazioni di consumatori
È sotto gli occhi di tutti: il lusso e la comunicazione online dei brand di alta gamma stanno subendo un’evoluzione impensabile fino a dieci o quindici anni fa.
Secondo Bain & Company i Millennials e la Gen Z sono i veri protagonisti degli acquisti di lusso, ed entro il 2025, rappresenteranno il 70% della spesa.
In questo scenario, le nuove generazioni di consumatori stanno ridefinendo il concetto stesso di lusso ed i valori ad esso associati. Elementi come sfarzo, prestigio e status stanno perdendo rilevanza mentre un lusso più discreto, sostenibile e trasparente sta diventando sempre più ricercato.
Dal canto loro, i big del lusso rispondono a questa sfida adattando le proprie strategie di comunicazione, sforzandosi di essere più inclusivi ed accessibili e sacrificando - almeno in parte - l’aurea di esclusività.
Nascono così collaborazioni inaspettate, una su tutte quella di Nike x Tiffany, due brand iconici che si uniscono per dare vita ad un modello di Air Force 1 “A Legendary Pair”, che ha letteralmente fatto registrare il tutto esaurito in pochi minuti. Si tratta di un’operazione di co-branding di grande successo che ha fornito a Tiffany l’opportunità di avvicinarsi alle generazioni più giovani.
E se le collab tra marchi e mondi differenti continuano a far parlare di sé, sui social i brand devono fare i conti con il “lusso alternativo” raccontato dalla Gen Z. In risposta all’aumento dei prezzi di capi e accessori luxury, è emerso il fenomeno dei dupe. Su TikTok l’hashtag ha milioni di visualizzazioni e spopolano i video di creator ed influencer che propongono alternative economiche, i dupe appunto (termine che in italiano significa inganno), prodotti imitazione dei brand di lusso con qualità e prezzi low-cost.
Lululemon, un marchio di abbigliamento sportswear di alta qualità, ha dimostrato di saper ascoltare la rete e ha trasformato a suo vantaggio i dupe dei propri prodotti. Ha infatti lanciato un evento chiamato “Dupe Swap”, incoraggiando le proprie clienti a scambiare le imitazioni con i leggins originali del brand. Questa iniziativa rappresenta un ottimo esempio di utilizzo consapevole e proattivo dei canali social da parte di un brand.
L’antidoto allo strapotere finanziario del lusso non si limita ai dupe. La Gen Z, più di ogni altra generazione, attribuisce un’importanza fondamentale alla sostenibilità ambientale e sociale, nonché all’impegno etico. Lo sa bene Gucci che resta uno dei brand più apprezzati dalla Gen Z grazie anche a TikToK, la piattaforma per eccellenza della generazione nata tra il 1997 e il 2012.
Nel suo canale, Gucci non promuove solo abiti e prodotti di lusso, ma utilizza anche i video in modo creativo per sposare la protesta sociale e i valori dei consumatori più giovani. Così, gli influencer diventano veri e propri portavoce dell'inclusione, promuovendo messaggi di uguaglianza di genere. Un esempio di impegno in questo ambito è rappresentato da Gucci CHIME, una campagna globale lanciata da Gucci che compie quest’anno dieci anni e che mira a “unire e rafforzare le voci che lottano per l'uguaglianza di genere”.
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Gucci su TikTok si sforza di mostrarsi autentico, una qualità che la Gen Z ricerca costantemente nella vita quotidiana. Così anche Julia Garner, testimonial della campagna Gucci Guilty, che racconta le sue emoji preferite, sembra un po’ l’amica con cui scambiare due chiacchiere in pausa pranzo mentre il cellulare di Alessandro Michele che suona durante la registrazione del podcast, rende tutto più umano.
Oltre a TikTok e agli altri canali social, per fare breccia nei cuori di Millennials e Gen Z, i marchi del lusso sperimentano anche nuovi approcci comunicativi. Ad esempio molti brand del fashion hanno attivato iniziative con il mondo del gaming: dal quartiere virtuale di Gucci su Roblox, agli abiti di Moschino per The Sims, passando per la collezione digitale di Louis Vuitton per League of Legend, ai look proposti da Dolce & Gabbana per la Metaverse Fashion Week.
In contrasto con chi decide di esserci a tutti i costi, c’è invece chi, come Bottega Veneta adotta una strategia anti-social e chiude i propri account per lasciare parlare fan, clienti e advocates.
Insomma in questo scenario di cambiamento del mondo del lusso, i brand che riescono a comunicare con successo alle nuove generazioni sono quelli che restano fedeli alla propria visione, senza snaturarsi, ascoltando gli utenti e adattando la propria strategia di marketing alle nuove piattaforme.
Che ci piaccia o meno, il lusso ha fatto un passetto in giù dal piedistallo. Ma senza esagerare, ça va sans dire.
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