Scrivo LetMeTellIt da oltre due anni, più di 5200 persone la leggono ogni settimana e oggi proverò a riassumere quasi tutto quello che ho compreso sulle newsletter.
Partiamo dalla domanda regina: perché lanciarne una? (aka ne sei proprio sicur*?).
Si, perché te lo voglio dire subito: scrivere una newsletter è un ENORME impegno di tempo e se la invii settimanalmente, dovrai mettere in conto almeno una decina di ore di lavoro. Un profilo su TikTok o Youtube è più gratificante, semplice da gestire e, potenzialmente, anche più remunerativo.
Ma allora perché tutta questa fatica? Perché, a mio avviso, il rapporto che si viene a creare con i tuoi lettori è più intimo e scrivere una newsletter è una delle attività con la leva più alta che si possa trovare di questi tempi. In altri termini, la tua luck surface area cresce in modo esponenziale.
Prima di lanciare la mia, leggevo tutto ciò che il mio feed di Facebook, Linkedin, Twitter o Instagram mi dava in pasto, ma da quando ho iniziato a scrivere, ho cambiato radicalmente la mia forma mentis: ho smesso di essere un semplice consumatore e ho iniziato a vedere le cose da un altro punto di vista. E non vanno trascurati gli innegabili benefici provenienti dalla scrittura quotidiana.
Fatta la doverosa premessa, ecco qualche consiglio che può tornarti utile qualora decidessi di scrivere la tua missiva personale:
1. La più grande risorsa sono i tuoi iscritti;
Pur se inizi da zero, anche quei quattro gatti che ti leggono costantemente vanno coccolati e trattati bene: sono loro il vero valore.
2. Leggi molto;
Lo so, scontato, ma iscriversi ad altre newsletter, tenere un archivio di blog da consultare abitualmente, creare un digest quotidiano delle fonti che ritieni più interessanti, seguire altri autori su Linkedin, avere un second brain digitale dove annotare le idee man mano che arrivano o salvare i contenuti più interessanti è senz’altro un piacere ma richiede anche un certo effort (con Mailbrew, puoi semplificarti la vita creando un digest settimanale o quotidiano di tutte le tue fonti preferite, e recentemente è diventato completamente gratuito).
3. Sii perseverante;
Se mi dovessero chiedere qual è il consiglio da tramandare ai posteri risponderei senza alcun ombra di dubbio con: perseveranza. Pubblicare in modo continuativo è difficile ma anche se nessuno legge, continua a scrivere. È importante far diventare l’appuntamento settimanale con la tua newsletter una vera e propria abitudine per il tuo lettore e prima o dopo le soddisfazioni arriveranno.
4. Scrivi di cose che conosci bene e che ti piacciono;
Di quale argomento potresti leggere e scrivere per ore ed ore? Ecco, questa è una buona base di partenza, ma deve essere un argomento che possa interessare ad un pubblico ben definito e attraverso il quale tu possa apportare realmente un valore aggiunto. Questo grafico riassume bene il concetto.
5. Impara a conoscere il tuo pubblico ideale;
Il tema, il tono, il contenuto e persino la frequenza dipendono da questa variabile. Se vuoi rivolgerti alle persone giuste, devi conoscere le loro aspettative, i loro bisogni, i loro codici e i loro argomenti di interesse. E, in base a questo, pensa al tipo di newsletter più adatto da utilizzare.
6. Bada poco ai tecnicismi;
Si, perché la creazione di una newsletter non è tecnicamente sfidante. Con Substack o BeeHiiv hai tutti gli strumenti necessari per lanciarne una in tempo zero, in modo semplice ed economico.
7. Collabora con altre newsletter;
Per crescere e andare avanti non c’è modo migliore che collaborare con altri autori, perché le persone che si iscrivono da altre newsletter sono già lettori abituati al formato. E se vuoi fare una cross promotion, contatta newsletter di dimensioni simili: se hai 100 iscritti chiedi a chi ne ha 500, non 10.000, di collaborare con te. Insomma, deve essere un’iniziativa che porti benefici per entrambi.
8. Il giorno in cui inviare la newsletter non è importante;
LetMeTellIt è una newsletter settimanale ma, mea culpa, a causa di impegni lavorativi e personali non sempre sono soddisfatto del mio output. Una newsletter ogni settimana costringe a fare delle scelte editoriali e arrivare a dei compromessi. Ecco che quindi capita sempre più spesso, ultimamente, di saltare qualche uscita per proporre un contenuto migliore.
In ogni caso, il giorno di invio non è fondamentale. In un sondaggio di qualche tempo fa, non era emersa una netta preferenza dei lettori. Ho scelto di inviarla il venerdì perché è naturale avere più tempo di leggerla con calma (o rileggerla) durante il week end.
Ci sono dei punti fermi per me: uno di quelli è evitare il lunedì (scherzo, personalmente non amo le newsletter del lunedì ma riconosco che potrebbe essere un mio problema).
9. Cura l’aspetto estetico;
Anche l’occhio vuole la sua parte: crea un brand riconoscibile, pensa mobile first (una mail su due viene letta dallo smartphone), rendila più leggibile possibile sfruttando i blocchi. E pensa ai colori: sappiamo che questi influenzano le nostre emozioni, ma oltre a ciò ci permettono anche di suscitare azione e impegno. Non sminuire l’importanza dei font e integra elementi grafici che catturino l'attenzione come immagini, gif, info-grafiche o meme.
Ricorda di testare la tua newsletter su quanti più servizi di posta elettronica possibile per assicurarti la piena leggibilità. Inviala sul tuo account Gmail, Yahoo, Apple o inviala ai tuoi amici e chiedi un feedback sulla leggibilità. Servizi come Mailchimp, ConvertKit, Mailerlite ma Substack stesso, sono dotati della modalità anteprima che consentono di capire come la nostra newsletter verrà visualizzata sui più diffusi sistemi di messaggistica.
10. Esiste una relazione indiretta tra la percentuale di clic e percentuale di apertura
Il tasso di clic (CTR) non determina il tasso di apertura (OR), ma lo supporta nel lungo periodo. Se diminuisce, lo farà anche il tasso di apertura, soprattutto se nella tua newsletter sono presenti molti link esterni.
11. L’intrattenimento e la leggerezza sono importanti, anche se scrivi di cose impegnate;
Non trascurare i contenuti leggeri, anche se hai un taglio professionale: delle cose troppo seriose ci si stanca in fretta.
12. Considera il contesto in cui i messaggi vengono ricevuti;
Pensaci bene prima di inserire video o podcast nella newsletter in modo nativo: ho notato che non funziona benissimo. Ascoltare un podcast, o guardare un video non è semplice nei lettori di posta tradizionali, e l’utente, essendo pigro per definizione, quando è costretto ad aprire una nuova pagina storce il naso.
13. Scrivi quanto vuoi, ma non troppo;
Il segreto è saper dire il massimo delle cose con il minimo di parole.
E poi, newsletter molto lunghe, corrono il rischio di essere tagliate e non visualizzate correttamente da servizi email come Gmail o peggio, finire nello spam. Se nella parte finale del testo è presente il tasto “unsubscribe” ma non è facilmente visibile, questo verrà considerato come un comportamento scorretto o potenzialmente SPAM (Substack, ad esempio, segnala molto subdolamente quando ci si sta avvicinando al limite massimo di visualizzazione, circa 100kb). Prova a rimuovere le immagini non necessarie, evita come la peste i wall of text e la troppa formattazione del testo.
Bene, questo è quello che ho imparato da questi primi due anni di LetMeTellIt, ma sono conscio che la lista che ho stilato è un insieme di best practice che si possono applicare su quasi tutti i media.
Ora non ti resta che lanciare la tua. E, quando lo farai, aggiungila su Newsletter Italiane. Sarò il tuo primo fan!
SPONSOR
Ci sono un milione di newsletter su investimenti, azioni e VC e tutti parlano della stessa cosa. La newsletter Alternative Assets riguarda invece il mondo degli investimenti meno conosciuti. Pensate a quelli su carte sportive, oggetti da collezione, libri e opere d’arte. Ogni settimana, Stefan e Wyatt ti immergeranno in un diverso asset alternativo. Nelle edizioni precedenti, per esempio, hanno parlato di investimenti in cavalli da corsa, orologi, cartelloni pubblicitari e persino nelle newsletter stesse. C’è un mondo di opportunità là fuori ed è arrivato il momento di guardarsi intorno! (in Inglese)
📰 News
A ben tre anni di distanza dai suoi principali concorrenti, il New York Times è finalmente sbarcato su TikTok. E lo ha fatto con un tono assai differente dagli altri.
The Face ha chiesto ad alcuni famosi autori Substack le loro previsioni per il 2023 su musica, moda, sport ed intrattenimento.
Un brand americano ha preso dei capi di Zara e li ha venduti al triplo spacciandoli per suoi. Com’è che diceva Picasso?
Ecco Claude, una IA che si professa più intelligente anche di ChatGPT. E il colosso cinese Baidu ne sta sviluppando uno simile.
Un UX designer inglese ha provato ad iscriversi a 12 banche online, e ha analizzato pregi e difetti dei processi di iscrizione di ciascuna.
Un po’ TikTok, un po’ Substack o Google Reader. Gli ex cofounder di Instagram lanciano Artifact.
💡 Learn
Se possedessi un bel castello, ci sarebbero sicuramente persone là fuori che cercherebbero di attaccarlo e conquistarlo. Per questo, ne voglio uno che conosco bene e con un largo fossato intorno. Con queste parole, Warren Buffett, il più grande investitore di tutti i tempi, spiega il suo concetto di moat, detto anche vantaggio competitivo. Ma come crearne uno?
Perché il branding di una ONG deve essere diverso da quello di tutti gli altri.
Il passaparola è fondamentale per far crescere un prodotto di successo ma nonostante la sua importanza, è sempre stato difficile da misurare e quindi difficile da prevedere. Ma…
Le nuove celebrity diventano brand. Solito gran pezzo di Gianluca Diegoli.
La grinta e la perseveranza sono fondamentali in molti aspetti della vita, ma è importante anche capire quando è il momento di mollare.
Nella bella NL di
ho scoperto questo articolo sulla strategia Zara, spiegata da Ana Andjelic.In questo articolo, quello che c'è di sbagliato nei tipici modelli di attribuzione, i diversi tipi di domanda e alcuni consigli pratici su come implementare un modo migliore per misurare il successo delle proprie campagne di marketing.
Come sfruttare gli strumenti di scrittura basati sull’intelligenza artificiale al proprio servizio e imparare a scrivere come un essere umano.
📈 Trends | Stats
È online l'edizione globale Edelman Trust Barometer 2023. Da segnalare la cronica mancanza di fiducia nelle istituzioni sociali, innescata dall'ansia economica, dalla disinformazione e dal divario delle classi sociali.
Il ricco studio di McKinsey sul futuro del lavoro.
Perché la realtà virtuale / aumentata si sta ritirando sempre di più? L’ultimo long form di Matthew Ball.
Oh non è che non ne parlo più eh, le blockchain possono migliorare notevolmente il funzionamento dei programmi di fidelizzazione.
Sono tornati di moda i flip phone tipo i Motorola Razr (e come sempre c’entra la Gen Z).
Uno spaccato della cultura americana analizzato in base al colore della pelle delle protagoniste di Vogue.
⚒️ Tools
Ocoya
Un’unica piattaforma dove poter creare contenuti foto, video e testuali (grazie all’integrazione GPT-3), pianificarli e caricarli direttamente su social, analizzare le performance e molto altro. Ah, il team è Italiano ed è in offerta Lifetime a 69$ anziché 600$.
UiPath
UiPath è un RPA (per i profani: automazione robotica dei processi) con tantissime funzionalità per automatizzare qualsiasi app web o desktop. E ha un corposo piano gratuito.
Calendar Review
Collega il tuo Google Calendar e scopri quanto tempo hai sprecato in call inutili, le cose che hai amato fare di più, le persone con cui hai passato più tempo, il giorno più impegnativo dell’anno e tante altre cosucce interessanti.
Productivity Blocker
Se sai che ad un certo punto della giornata devi smettere di lavorare al PC, ma non riesci mai a disconnetterti completamente, questa estensione per Chrome è in grado di bloccare tutte le applicazioni esterne come Slack, Linkedin o Meet, così da poterti concentrare su qualcos’altro che non sia il lavoro.
Gran bel pezzo, numero uno!
Ottimo elenco, Antonio. Mi ritrovo in tutto.